Pentole e padelle interamente in
acciaio sono ancora molto presenti nelle cucine italiane Se i nuovi
materiali antiaderenti per tegami siamo abituati a trattarli
forse non è cosi con la più nota lega ferro/carbonio.
L'acciaio è resistente e dura nel
tempo, ma come tutti i materiali per durare deve essere utilizzato
nel giusto modo. Non parliamo solo delle abrasioni dovute alle
pagliette d'acciaio o ai graffi causati dagli utensili da cucina.
La padella o un tegame con fondo in
acciaio non solo non deve essere abraso con pagliette
metalliche ma non si devono neanche usare detersivi troppo
aggressivi, nella migliore delle ipotesi oltre ai graffi
compariranno inestetiche macchie bianche.
Per utilizzare tegami in acciaio in
cottura servirebbe una spiegazione di ciò che si deve fare e ciò
che non si deve. Salare l'acqua è quasi una gestualità
automatica ma attenzione a non salarla troppo presto, se il sale si
deposita sul fondo potrebbe iniziare a corrodere il metallo.
Sempre l'acqua potrebbe essere causa di
sbiadimenti del metallo, qualcuno infatti ripone i tegami
ancora umidi nello scomparto dedicato, sarebbe buona prassi
asciugarli con un panno. E con un panno andrebbero protetti gli uni
dagli altri, incastrarli per farli entrare causa graffi sulla
superficie.
Alcune reazioni dell'acciaio per
molti sono incomprensibili e per alcuni sono un difetto del metall. A chi non è capitato di notare aloni violacei sul fondo di
pentole e padelle? Questa reazione è dovuta ad alimenti che in
cottura rilasciano amido, per eliminarli non occorrono detersivi
alcalini ma un po' di cotone imbevuto con aceto o limone.
Il colore biancastro che si forma sul
fondo di un tegame in acciaio dopo tanti anni è da imputare ai
carbonati presenti nell'acqua, meglio pensarci prima e
verificare la durezza dell'acqua. Tra l'altro si preservano
anche lavatrice e lavastoviglie.
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