mercoledì 29 luglio 2015

Tassa sui condizionatori

Da qualche settimana è impazzata in rete la notizia della “tassa sui climatizzatori”, a cavalcare la notizia e ad aizzare il furore popolare ci hanno pensato i tanto amati politici. In realtà chi ha un climatizzatore in casa non deve preoccuparsi di dotarsi di libretto di manutenzione, almeno non tutti.

La presunta tassa sui condizionatori è in realtà una direttiva europea dell'era Monti ed è stata votata anche da chi ora sbandiera slogan rivoluzionari, il fine di questa legge non è tassare le famiglie ma garantire l'efficienza e diminuire i consumi energetici di grandi condizionatori.


I fantomatici 200 euro a famiglia annui da spendere per dotare il proprio impianto di climatizzazione di libretto sono quindi una burla, almeno per quelle persone che vivono in appartamenti di dimensioni “normali”. La potenza sotto cui si può stare tranquilli è 12 KW, in pratica se si abita in meno di 160 mq non si dovrà avere il libretto del condizionatore e non si potrà obbligare il proprietario a manutenere regolarmente la macchina.

La nuova tassa sui condizionatori dovrebbe servire a tenere sotto controllo gli sprechi energetici e le emissioni di CO2 di locali commerciali o comunque di superfici coperte molto ampie, le abitazioni non sono quindi totalmente esenti da questo balzello burocratico ma chi si può permettersi di abitare in case o appartamenti molto grandi non ci farà molto caso.

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