Con il termine ceramica bioattiva,
nel campo architettonico, si intende una tipologia di prodotti capaci
di reazioni chimiche e biologiche volte a migliorare le qualità
della vita. In particolare interagiscono abbattendo agenti
inquinanti, batteri e
si puliscono da se.
Gli elementi ceramici bioattivi
possono trovare posto sia in interno che in esterno: nel primo
caso svolgono un lavoro antibatterico su superfici con cui si
viene in contatto spesso come le piastrelle della cucina, nel secondo
come elementi in facciata con caratteristiche autopulenti
e non solo.
Un'importante azienda italiana in
sinergia con una giapponese ha realizzato un tipo di piastrelle in
grès porcellanato autopulenti. La proprietà autopulente è
dovuta all'ossido di titanio depositato sulla superficie che
in sinergia con uno strato idrofilico permettono un'azione di
pulizia approfondita quando la pioggia bagna il materiale in
facciata.
Quando si è in presenza di giornate
assolate le ceramiche bioattive sfruttano la medesima azione
autopulente sfruttando questa volta le caratteristiche
fotocatalitiche, le sostanze inquinanti si decompongono lasciando
la superficie ceramica pulita.
Le ceramiche bioattive poste in
facciate riducono l'inquinamento dell'atmosfera, intervenendo
sugli ossidi di azoto. L'ossigeno attivo prodotto sulla
superficie delle ceramiche in facciata reagisce con gli ossidi di
azoto producendo elementi non nocivi.
L'azione dilavante delle acque piovane
porta via i prodotti della reazione, se tali ceramiche fossero
installate in modo sostenuto si potrebbe rendere l'aria delle città
pulita nonostante la bassa superficie di verde pubblico.
Nelle applicazioni in interni
tali ceramiche sono realizzate con lo scopo di abbattere batteri e
cattivi odori, la poca luce presente non permette l'azione
catalitica ed è per questo che sulla superficie viene depositato
uno strato di metalli nobili.
Immagini
da Casalgrande Padana SPA
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