Le stampanti 3D è sempre più
presente negli studi di architetti ed ingegneri, ciò che viene
disegnato su un foglio di disegno elettronico prende vita e può
essere maneggiato prima che venga realizzato su scala, c'è chi ha
pensato di creare un mattone in ceramica utilizzando proprio
una stampante 3D.
I mattoni in ceramica sono un
idea della Building Bytes e sono stati progettati sia per
interni che per esterni, la stampante utilizza una terracotta
poco densa ed il progetto è di Brian Peters uno che con le
stampanti 3D ha avuto molto a che fare.
Il primo mattone in ceramica si chiama
Honeycomb brick, la struttura è a nido d'ape ed i mattoni
sono impilabili e danno vita a figure differenti, l'applicazione vede
l'impiego sia in esterno che in interno, l'Honeycomb Brick vede
maggiore efficacia nelle coperture per l'abbattimento dei raggi
solari.
Il Brick Interlocking è un
mattone progettato per risolvere problemi di incastro come nelle
strutture a cupola, la struttura interna è stata studiata per
risolvere a problemi di stabilità, l'applicazione vede maggiore
interesse in edifici dedicati al culto e in pareti.
Il Ribbed Bricks trova
applicazione per l'edificazione di colonne, i mattoni hanno
superficie esterna che può essere sfruttata come strutturale ed
ornamentale, oltre alle colonne il mattone a coste può essere
utilizzato per creare manufatti artistici.
Il mattone ad X o X-Bricks
è un mattone stampato che prende vita proprio dalla lettera che gli
da il nome, trova applicazione per la creazione di pareti interne ed
esterne ed anche per l'edificazione di colonne e per abbattere
l'irraggiamento solare.
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