Oggi si fa presto a trovare il letto
caldo; lo scaldaletto si regola con un timer e si entra tra le
lenzuola senza dover battere i denti e cercare i piedi caldi del
consorte. Un tempo i piedi freddi erano il terrore della controparte
calda, i modi antichi per scaldare le coperte erano semplici e
per niente costosi.
Lo scaldaletto più impresso nei miei
ricordi era quello del nonno; all'interno di un contenitore
metallico, non ricordo se fosse di rame bucherellato, o di
terracotta si riponevano le braci ardenti della cucina
a legna. Purtroppo il ricordo del letto andato letteralmente in
fiamme sono una testimonianza di quanto fossero ardenti le braci.
In gioventù mia madre, di questo non
ne ho ricordo, usava mettere nel proprio letto un mattone scaldato
sopra la base in ghisa della cucina economica a legna, per
evitare di bruciare le lenzuola avvolgeva il mattone con stracci.
Il problema del mattone era la durezza
dello stesso, infatti molti non lo toglievano prima di entrare nel
letto e lo scaldarsi alle volte poteva essere molto doloroso.
Non tutti però avevano un focolare
dove reperire braci o scaldare oggetti; alcuni scaldaletto antichi
particolari erano costruiti con un telaio in legno al cui centro
si trovava una resistenza che si riscaldava per effetto joule.
La resistenza era alimentata dalla
corrente elettrica ed il calore generato non era a contatto diretto
delle lenzuola, si può affermare con una certa sicurezza che si
trattava del primo scaldaletto elettrico.
Ancora più antichi sono gli
scaldaletto a braciere, la struttura era identica ai precedenti solo
che non c'era nessun cavo ad alimentare resistenze ed il calore
veniva generato da un piccolo braciere che veniva posto su una base
non infiammabile; venivano chiamati scaldaletto prete.
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