Il calorifero smette di essere
un elemento di riscaldamento quando il designer cerca
di inserirlo nel contesto abitativo come arredo di interni, il
gioco delle forme od il contrasto del colore possono dare vita ad
ambienti altrimenti anonimi.
Si chiama termoarredo un
elemento riscaldante che sia anche integrato nel contesto arredativo
di un'abitazione, l'alluminio è il metallo ormai più
utilizzato ma quello riciclato lo è molto meno.
Diversi sono i vantaggi
dell'alluminio rispetto all'acciaio o alla ghisa. L'alluminio è
leggero e permette di contenere i costi di produzione e oltretutto
lascia maggior creatività al progettista. I vantaggi della
velocità di riscaldamento si apprezzano quando si rincasa e si
vuole subito calore, al contrario dei termosifoni in ghisa si
raffreddano subito.
L'idea di utilizzare alluminio
riciclato al 100% per creare un termoarredo è di Antonio
Lupi, il radiatore si chiama Bit e possiede
caratteristiche non da tutti. Bit può essere personalizzato con il
colore di fondo della parete od in contrasto con essa, essendo un
corpo prodotto per estrusione può essere richiesto in diverse
dimensioni.
Questo radiatore in alluminio è
polivalente, all'interno di esso non scorre solo acqua calda, si può
acquistarlo anche elettrico o misto acqua/elettrico. Bit non è un
termoarredo posizionabile solo in un verso, orizzontale o verticale
non fa differenza, il peso ridotto permette collocazioni altrimenti
difficili da sostenere.
Bit oltre ad essere un termoarredo
di design è anche rispettoso dell'ambiente
per via del riciclo dell'alluminio, ma non solo. I caloriferi
in alluminio contengono meno liquido all'interno di un omologo in
acciaio per cui si ha anche una notevole riduzione di costi
energetici, la resa termica però è simile.
I costi di riscaldamento
diminuiscono per via della velocità di trasmettere calore dei
caloriferi in alluminio, Bit per generare un KW termico
utilizza un litro d'acqua mentre uno in acciaio circa quindici.
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