Quando la rete del gas metano è
assente l'alternativa più immediata è quella del riscaldamento a
GPL, a lungo andare i costi diventano sempre più insostenibili, il
trasporto ed il continuo aumento delle materie prime fanno pensare di
cambiare il sistema di riscaldare casa e di cucinare.
Con il gas non si riscalda solo l'acqua
per uso sanitario ma si cucina e si porta in temperatura gli ambienti
domestici, il GPL però è costoso e se non esiste la rete del metano
l'idea migliore è quella di cambiare il modo di produrre acqua
calda.
Per sopperire ai consumi di
combustibili si può pensare di produrre l'acqua calda per uso
sanitario con il solare termico, i serbatoi di accumulo
permettono di immagazzinare l'acqua anche per la notte e quindi non è
un problema lavarsi le mani in pieno gennaio alle 2 di notte,
l'alternativa è da considerare anche se si possiede la caldaia a
GPL, il risparmio economico è già di per se notevole e stimabile in
una percentuale compresa tra il 5 ed il 7%.
Se proprio si vuole rimanere con il GPL
ma risparmiare c'è la possibilità di utilizzare una tecnologia poco
impiegata nelle zone meridionali della penisola, la
microcogenerazione a GPL; il principio utilizzato per
riscaldare l'acqua è sempre il medesimo, cioè con bruciatori, ma il
rendimento è maggiore rispetto ad una caldaia convenzionale ed in
più si produce energia elettrica per l'autoconsumo, i sistemi di
microcogenerazione sono di diverse taglie e per un uso domestico si
può prevedere i produrre 1 Kwe a regime della combustione.
Ciò che produce energia elettrica in
un impianto di microcogenerazione è il motore Stirling,
questo motore è detto anche a combustione esterna perché non
necessita di combustibile, il funzionamento di uno Stirling è
semplice e si conosce dalla fine dell'800.
Il pistone si muove all'interno di un
cilindro in cui si trova un gas che si dilata quando si trova ad alta
temperatura e si contrae quando la temperatura si abbassa, una parte
del cilindro si trova a contatto della camera di combustione e
l'altra parte è fuori; lo svantaggio in questi sistemi è minimo ed
è dovuto ad una manutenzione ordinaria e straordinaria da
preventivare a scadenze prefissate.
Il prezzo di un impianto di
microcogenerazione a GPL è circa 5 volte quello di una caldaia
murale ma il risparmio è tangibile dal maggior rendimento e dalla
produzione di energia elettrica.
Se si preventiva di installare un
impianto fotovoltaico il problema del riscaldamento e della
produzione di acqua calda è presto risolto, per riscaldare gli
ambienti quando l'impianto fotovoltaico è a regime si può sempre
pensare di installare macchine termiche che funzionano ad
energia elettrica ed attivare la caldaia solo la sera quando il sole
non produce più.
Grazie all'energia elettrica prodotta
dai pannelli cucinare è più rapido ed economico, cambiando il piano
cottura ed installandone uno misto gas/induzione il consumo di
GPL sarà ridotto all'osso, infatti l'induzione anche se consuma
parecchia energia elettrica questa viene autoprodotta dall'impianto
fotovoltaico, c'è poi da sottolineare come con il piano cottura
ad induzione sia molto più efficiente di qualsiasi altra forma
di energia, basta cronometrare il tempo per far bollire un litro di
acqua.
Sempre disponendo di un impianto
fotovoltaico si può pensare di produrre acqua calda a bassa
temperatura con un combustore catalitico, anche se ancora
sono poche le abitazioni che dispongono di questo impianto c'è da
dire che è molto conveniente; grazie all'energia prodotta dal
fotovoltaico il combustore catalitico scinde le molecole d'acqua in
idrogeno ed ossigeno e le ricompone in una reazione esotermica
quando si necessita calore.
Il combustore catalitico funziona ad
idrogeno ma lo autoproduce semplicemente dall'acqua di
rubinetto, la temperatura dell'acqua prodotta però è medio bassa ed
è indicato per impianti radianti a pavimento o in alternativa è
necessario cambiare i radiatori e metterne di adatti e più ampi.
Per produrre acqua ed aria calda, ma
niente combustibile per la cucina, si possono installare delle pompe
geotermiche a bassa entalpia, per verificare la fattibilità si
deve procedere ad un sondaggio del terreno tramite una sonda che
viene inserita nel terreno fino ad una certa profondità.
Il funzionamento delle pompe
geotermiche è semplice, grazie alla più alta temperatura che si
trova in profondità un liquido scambia calore con fonti termiche a
diversa temperatura e si produce acqua calda senza necessità di
combustibile di alcun genere, unica forma di energia richiesta è
quella elettrica, il rapporto è di circa 1 a 4, cioè ogni 4 Kwt si
necessita di 1 Kwe; anche per questa forma di riscaldamento l'acqua
prodotta è a medio/bassa temperatura e quindi adatta per pavimenti
radianti.
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