Il calcestruzzo può essere
impiegato come miscela di inerte, cemento ed acqua o addittivato con
fibre sintetiche o naturali, le caratteristiche fisiche del
calcestruzzo cosi modificato variano sensibilmente in relazione
all'elemento in miscela.
L'aggiunta di elementi al
calcestruzzo ne modifica le proprietà chimico fisiche, l'acciaio
nel cemento armato più che un elemento in miscela rappresenta
più un materiale composito ma se l'acciaio si riduce in fibre tipo
aghi le caratteristiche del calcestruzzo vengono stravolte.
Nel corso degli anni gli elementi
aggiunti al calcestruzzo hanno creato anche situazioni di
pericolo, basti ricordare le fibre di amianto nel cemento
degli anni 70/80, le fibre sintetiche di cui molti
calcestruzzi possono essere addittivati sono meno pericolose e ne
migliorano le prestazioni.
Il calcestruzzo fibrorinforzato
con fibre d'acciaio presenta caratteristiche meccaniche molto elevate
ma presenta anche molte problematiche, la corrosione è quella più
tangibile, l'acciaio o ferro da costruzione si ossida e crea
incompatibilità con la superficie del calcestruzzo, tale
incompatibilità è solo questione di tempo.
L'acciaio presente in fibre disperse
nel calcestruzzo crea una barriera ai campi elettromagnetici non
permettendo la ricezione del segnale per la telefonia mobile
schermando interamente l'edificio, la miscelazione poi pone problemi
seri di miscelazione ed ai componenti che la devono convogliare sulle
strutture.
L'acciaio disperso in fibre ha
un peso specifico diverso dal cemento e tende a precipitare per
gravità creando disomogeneità nella gettata, la durezza eccessiva
delle fibre crea abrasioni nei condotti dell'autobetoniera.
Le fibre naturali in aggiunta al
calcestruzzo rappresentano le più antiche radici dell'edilizia, la
paglia o l'agave sono solo alcuni dei vegetali impiegati per formare
malte o mattoni naturali per l'edilizia, i loro conglomerati
servivano per tenere caldo d'inverno e fresco d'estate e si
utilizzavano le materie naturali che erano reperibili in zona.
Le fibre sintetiche oggi
impiegate come rinforzo del calcestruzzo sono derivate da
materiali polimerici, le più comuni sono:
- Kevlar
- Nylon
- Poliestere
- Polietilene
- Polipropilene
Le fibre di poliestere e di
polipropilene sono impiegate con risultati differenti, la
resistenza alla trazione del poliestere è inferiore al
polipropilene con fibre orientate mentre il poliestere ha un modulo
elastico (Young) superiore al polipropilene, di contro la
fragilità del poliestere risulta maggiore a causa della rigidezza.
Tra i materiali che si possono
disperdere in un calcestruzzo vi è anche il carbonio,
solitamente si sente parlare di questo elemento chimico solo quando
si parla di aeronautica o di formula 1 ma lo si può trovare anche
nel cemento da costruzione.
Le fibre di carbonio hanno un
modulo di elasticità molto elevato, ciò significa che sono
resistenti, si stima oltre tre volte l'acciaio, le caratteristiche
meccaniche elevate si sposano con una resistenza alla corrosione ed
alla ossidazione molto elevata.
Grazie al peso davvero irrisorio delle
fibre di carbonio il calcestruzzo arricchito non viene appesantito e
la miscela risulta omogenea non essendoci problemi di precipitazione
per gravità, non esistono problemi di interferenza con le
radiocomunicazioni ne tanto meno di infiammabilità, il costo di
contro è elevato; le fibre di carbonio le si impiegano spesso anche
come rinforzi strutturali.
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