Lo scrittoio è stato
concepito per essere un piano d'appoggio dove scrivere una missiva,
l'essenzialità e la semplicità era dovuta alla breve permanenza ed ai pochi
oggetti necessari a scriverla.
La scrivania invece è
un mobile destinato a chi lavora per diverse ore sempre nello stesso posto e
necessita di trovare ed archiviare documenti o avere diversi oggetti sempre a
porta di mano, i cassetti servono per avere tutto ciò che serve senza doversi
alzare.
Nell'era moderna
l'archiviazione è diversa e gli strumenti si hanno tutti a disposizione in
forma digitale, i cassetti diventano superflui cosi come tutto ciò che si
utilizzava decenni fa. Il PC diventa l'oggetto in cui si racchiude tutto
l'indispensabile a chi lavora per cui la scrivania si ritrasforma in uno
scrittoio evolvendo in una scrivania 2.0.
Una laureata in architettura
all'Università di San Pietroburgo, Anna Latova, stanca della solita postazione
di lavoro ha deciso di renderla più funzionale ed in linea con i tempi
moderni. La creazione della Latova prende il nome di Oxymoron ed è una
reinterpretazione ironica della scrivania ma con aspetti interessanti.
Questa scrivania 2.0
si presenta con forma a sandwich, la struttura è in compensato mentre
due strati di schiuma vengono avvolti da un panno di alcantara, all'interno del
panino scrivania si possono archiviare documenti ed inserire piccoli apparecchi
multimediali.
I cassetti non sono stati
inseriti nel progetto, un piano laterale può uscire in caso serva un altro
punto d'appoggio. Il portapenne ed ogni altro accessorio non è presente e ciò
che si trova sulla scrivania è un alloggiamento in panno morbido dove sistemare
tutto ciò che serve.
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