L'amianto è un rifiuto
tossico che ancora è presente in ogni zona urbanizzata. Il
corretto smaltimento è costoso e non risolve il problema ma
lo sposta altrove.
L'eternit, lastre di cemento
amianto vendute negli anni 70/80 del secolo scorso, è forse
l'inquinante contenente fibre di amianto più comune nelle
zone dove c'è la presenza dell'uomo. Per smaltirlo correttamente
in un sottoprodotto meno pericoloso oggi la risposta potrebbe venire
dal siero di latte.
Chi afferma di poter ridurre l'amianto
in un rifiuto tossico meno pericoloso è il professor Norberto
Roveri dell'Universita di chimica di Bologna, il suo brevetto,
per conto della Chemical Center, consiste in un processo
chimico che permette la denaturazione dell'amianto in un
comune rifiuto industriale.
Il composto chimico impiegato per
denaturare l'amianto è il siero di latte esausto, in
particolare il lactus bacillus casei;
questo batterio del latte danneggia le fibre di amianto. Nel processo
chimico di reazione l'eternit immersa nella soluzione contenente
lactus bacillus casei degrada in anidride carbonica,
proveniente dal cemento, lasciando sul fondo le fibre di amianto.
La degradazione dell'eternit riduce
il materiale di partenza dell'85%, ciò significa che tutti i
materiali di smaltimento contenenti fibre di amianto potrebbero
essere trattati diminuendo drasticamente la volumetria del rifiuto.
Il 10% di amianto contenuto nei
materiali da smaltire potrebbe cosi essere distrutto senza
bisogno di adoperare costosi processi chimici, ma la ricerca del
professor Roveri ha messo in luce come dallo smaltimento dell'amianto
si possa guadagnare.
Dalla reazione chimica di
degradazione dell'amianto si ottengono elementi chimici (Ca, Mg,
Mn, Ni, Fe) che possono essere rivenduti. Lo smaltimento
dell'amianto in discarica attualmente costa circa 150 euro a
tonnellata, con questo processo chimico si ottengono circa 600 euro a
tonnellata.
I rischi di questo processo
chimico di degradazione dell'amianto non esistono, per essere
autorizzato deve passare un iter standard del Ministero
dell'Ambiente.
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