Il rivestimento antiaderente
applicato su superfici ad alte temperature destinate a venire a
contatto con i cibi fu una trovata che contribuì a migliorare la
qualità dei cibi cotti e semplificò le operazioni di pulizia.
Nel corso degli anni sorsero dubbi
sulla bontà del rivestimento antiaderente delle padelle,
qualcuno cominciò ad urlare ai quattro venti che il rivestimento
in teflon faceva male alla salute.
Il rivestimento antiaderente in
teflon, all'inizio,
non veniva trattato come si dovrebbe e le superfici protettive si
rovinavano causando anche l'ingestione di piccole quantità di
materiale. La corsa alla spiegazione di come andava pulita una
padella antiaderente e che arnesi andavano utilizzati durante la
manipolazione dei cibi fu un po' tardiva.
Oggi non tutti acquistano padelle
antiaderenti, la diffidenza su questo strato protettivo non è del
tutto giustificata. Le padelle, come altri tegami, dovrebbero essere
sostituiti con una certa frequenza, anche quelli in acciaio inox.
Il rivestimento in teflon delle padelle
compie il suo dovere se trattato bene ma non è infinito, dopo anni
il cibo comincia a staccarsi a fatica dal fondo della padella e
questo sarebbe il momento di cambiarla.
Oggi i nuovi rivestimenti
antiaderenti per padelle utilizzano anche materiali diversi dal
teflon, con buon pace degli ambientalisti che sostengono, a ragione,
lo sversamento nell'ambiente di PFOA da parte delle aziende che
utilizzano il teflon nei rivestimenti.
Sul mercato sono presenti da diversi
anni padelle e tegami con rivestimento antiaderente in ceramica,
la differenza più esplicita è il colore bianco o grigio rispetto al
nero del teflon. I rivestimenti antiaderenti in ceramica non
sono tutti uguali, proprio come quelli in teflon.
Quando si deve acquistare un oggetto
destinato a venire spesso in contatto con ciò che ingeriamo è
meglio tenersi lontano dai prodotti venduti nei supermercati o nelle
televendite. La ceramica utilizzata per i tegami non è quella dei
vasi o delle terraglie da giardino.
I materiali ceramici impiegati
per padelle e tegami sono avanzati ed hanno resistenze al calore
molto alte, i punti di fusione possono arrivare a 1700°. Per cuocere
le temperature in gioco sono molto più basse, massimo 250°.
Le caratteristiche del rivestimento
in ceramica non sono tutte a favore di questi materiali. Essendo
un materiale molto duro non può essere raffreddato di colpo, la
rottura potrebbe verificarsi con buona probabilità.
I materiali più sono duri più sono
fragili, sembra un controsenso ma non è cosi. Diverso è il discorso
per i graffi, i materiali ceramici possono sopportare abrasioni
notevoli non graffiandosi ed anche se succede il materiale non è
pericoloso (anche se non esistono studi approfonditi).
Il segreto è nell'utilizzo e nella
pulizia, mai raggiungere temperature esasperate (oltre i 250°C nel
caso si lasci una padella sul fuoco vivo senza niente) e mai
utilizzare utensili da cucina in acciaio in modo troppo energico.
Nel caso della ceramica lo strato
protettivo è molto resistente alle abrasioni ma se si esagera si
rovina ugualmente. Mai sottoporre lo strato antiaderente a forti
schok termici, tipo acqua fredda quando la padella è rovente.
Nessun commento:
Posta un commento