L'Italia come la Germania sente
particolarmente l'evasione del canone radiotelevisivo, ma
questa volta ci si accoda a quanto stanno facendo i tedeschi, da qui
ai prossimi anni il canone televisivo dovrebbe essere pagato anche
dai “portoghesi”.
Chi non paga il canone della
televisione in Italia è davvero impressionante, il problema della
riscossione di questa tassa di possesso di un apparecchio atto a
ricevere il segnale radio TV è da sempre una battaglia mai
cominciata, almeno fino ad oggi.
Come si sa le casse statali sono vuote
e bisogna cercare di tassare il tassabile, non basterà l'IMU con
aliquota ai massimi livelli per accontentare gli spietati economisti
che stanno cercando di sanare il debito pubblico, il canone RAI lo
dovranno pagare tutti.
Questa odiosa tassa sembra per alcuni
essere più fastidiosa di un erpes, una volta che si è pagato il
canone RAI non si guarisce più, difatti chi paga oggi il canone è
nella maggior parte dei casi un cittadino che ha acquistato un
televisore negli anni 60/70; come non tutti sanno, a quei tempi chi
acquistava una TV doveva sottoscrivere un canone d'abbonamento
e gli veniva consegnato un libretto, ogni anno doveva pagare questa
tassa.
Perché chi va ad abitare in un
appartamento o un'abitazione singola non è costretto a pagare questa
tassa? Semplice, l'utente viene invitato a pagare ma se non lo fa non
lo si può costringere, per entrare in un'abitazione è necessario
che le forze dell'ordine abbiano un ordine del tribunale e quindi il
cittadino può tranquillamente stracciare la richiesta di pagamento.
Per disdire un abbonamento del
canone TV ci vuole un santo in paradiso, innanzitutto è cosa più
che difficile, occorre mandare una raccomandata con ricevuta di
ritorno con cui si attesta che nell'abitazione non vi sono più
apparecchi atti a ricevere il segnale radio TV o che ci si è
trasferiti in un altro indirizzo lasciando gli apparecchi non più
funzionanti nella vecchia dimora.
Un tempo quando i canali RAI erano solo
due chi non voleva pagare il canone non veniva perseguito ma veniva
messo un sacco di iuta sull'apparecchio e posto un sigillo, oggi tale
pratica sarebbe scorretta verso le altre emittenti e quindi si
perseguita l'utente con ingiunzioni di pagamento.
Per gli scrocconi sembra che la pacchia
stia per finire, la Guardia di Finanza sta incrociando molti dati tra
cui quelli relativi agli abbonamenti sottoscritti per le PayTV,
occorre poi ricordarsi se nell'ultimo censimento si è dichiarato il
possesso di apparecchi tecnologici vari (TV, radio etc).
Nessun commento:
Posta un commento