Il mercato immobiliare in Italia
è in recessione e questo era chiaro ma ci si aspettava un momento di
distensione soprattutto dal mercato del credito, la maggiore
liquidità delle banche dovuta ad un rilassamento del nervosismo
europeo sulle nazioni a rischio default avrebbe fatto credere in una
più facile agevolazione dei mutui.
La discesa dei prezzi del mercato
immobiliare ha visto la percentuale in alcuni casi arrivare anche
al 15% negli ultimi quattro anni, ciò è dovuto a più cause
concatenate, la crisi ha fatto stringere i cordoni alle banche
agevolando il credito solo a persone con una posizione economica di
ferro, dall'altra parte il numero di persone che possono richiedere
un mutuo è sensibilmente crollato.
La posizione dell'Italia è però
anomala, da un lato la crisi è stata forte e ci si sarebbe aspettati
di veder crollare il prezzo degli immobili, dall'altro tale tenuta
dei prezzi ha dato un segnale positivo ai mercati, se non c'è
necessità di svendere allora c'è ancora vita nel paese.
I dati sulla compravendita
immobiliare che si attendevano in molti sull'ultimo trimestre
però ha disatteso le aspettative, il nuovo anno ed il 2013 saranno
considerati al pari della metà anni 90 e la previsione potrebbe
essere anche rosea, l'erogazione dei mutui negli ultimi due
anni ha dimostrato come le politiche sulla casa dell'ultimo governo
sono state insufficienti, il mercato dei lavoratori atipici è
stato uno dei più grandi freni all'erogazione dei mutui.
La tabella riguardanti l'erogazione dei
mutui degli ultimi quattro anni è impietosa, se nel 2008 sono stati
erogati mutui per 56,980 euro il 2012 (stime ancora non definitive
per l'anno in corso) vedono una erogazione di soli 27,480 euro con
una perdita di oltre il 43,6%.
La previsione per i prossimi anni del
mercato immobiliare italiano sembra essere impietosa, il sistema
bancario non sembra intenzionato ad arretrare di un passo dalle
proprie posizioni e si mette in totale controtendenza con il più
flessibile mercato di oltre oceano.
Gli Stati Uniti hanno dato il via a
questa crisi globale che sembra non avere mai fine ma le banche hanno
capito che il mercato va aiutato e soprattutto tutte quelle tipologie
di lavoro che hanno problemi ad avere accesso ad un mutuo.
Il mercato delle abitazioni non
residenziali sembra non godere di privilegi ed il 2012 sarà
considerato l'ennesimo insuccesso di una politica solo repressiva, ad
alimentare le certezze c'è il macigno che pesa sul pagamento
dell'IMU delle attività commerciali, in congiuntura con un aumento
delle tasse indirette e dirette ed una crisi profonda vede in
prospettiva solo controproducente aprire un attività di qualsiasi
genere.
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