martedì 19 marzo 2013

Mattoni in ceramica stampata

Le stampanti 3D è sempre più presente negli studi di architetti ed ingegneri, ciò che viene disegnato su un foglio di disegno elettronico prende vita e può essere maneggiato prima che venga realizzato su scala, c'è chi ha pensato di creare un mattone in ceramica utilizzando proprio una stampante 3D.

I mattoni in ceramica sono un idea della Building Bytes e sono stati progettati sia per interni che per esterni, la stampante utilizza una terracotta poco densa ed il progetto è di Brian Peters uno che con le stampanti 3D ha avuto molto a che fare.


Il primo mattone in ceramica si chiama Honeycomb brick, la struttura è a nido d'ape ed i mattoni sono impilabili e danno vita a figure differenti, l'applicazione vede l'impiego sia in esterno che in interno, l'Honeycomb Brick vede maggiore efficacia nelle coperture per l'abbattimento dei raggi solari.

Il Brick Interlocking è un mattone progettato per risolvere problemi di incastro come nelle strutture a cupola, la struttura interna è stata studiata per risolvere a problemi di stabilità, l'applicazione vede maggiore interesse in edifici dedicati al culto e in pareti.

Il Ribbed Bricks trova applicazione per l'edificazione di colonne, i mattoni hanno superficie esterna che può essere sfruttata come strutturale ed ornamentale, oltre alle colonne il mattone a coste può essere utilizzato per creare manufatti artistici.

Il mattone ad X o X-Bricks è un mattone stampato che prende vita proprio dalla lettera che gli da il nome, trova applicazione per la creazione di pareti interne ed esterne ed anche per l'edificazione di colonne e per abbattere l'irraggiamento solare.

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