mercoledì 15 ottobre 2014

Come usare i tegami in acciaio per preservarli nel tempo

Pentole e padelle interamente in acciaio sono ancora molto presenti nelle cucine italiane Se i nuovi materiali antiaderenti per tegami siamo abituati a trattarli forse non è cosi con la più nota lega ferro/carbonio.

L'acciaio è resistente e dura nel tempo, ma come tutti i materiali per durare deve essere utilizzato nel giusto modo. Non parliamo solo delle abrasioni dovute alle pagliette d'acciaio o ai graffi causati dagli utensili da cucina.


La padella o un tegame con fondo in acciaio non solo non deve essere abraso con pagliette metalliche ma non si devono neanche usare detersivi troppo aggressivi, nella migliore delle ipotesi oltre ai graffi compariranno inestetiche macchie bianche.

Per utilizzare tegami in acciaio in cottura servirebbe una spiegazione di ciò che si deve fare e ciò che non si deve. Salare l'acqua è quasi una gestualità automatica ma attenzione a non salarla troppo presto, se il sale si deposita sul fondo potrebbe iniziare a corrodere il metallo.

Sempre l'acqua potrebbe essere causa di sbiadimenti del metallo, qualcuno infatti ripone i tegami ancora umidi nello scomparto dedicato, sarebbe buona prassi asciugarli con un panno. E con un panno andrebbero protetti gli uni dagli altri, incastrarli per farli entrare causa graffi sulla superficie.

Alcune reazioni dell'acciaio per molti sono incomprensibili e per alcuni sono un difetto del metall. A chi non è capitato di notare aloni violacei sul fondo di pentole e padelle? Questa reazione è dovuta ad alimenti che in cottura rilasciano amido, per eliminarli non occorrono detersivi alcalini ma un po' di cotone imbevuto con aceto o limone.

Il colore biancastro che si forma sul fondo di un tegame in acciaio dopo tanti anni è da imputare ai carbonati presenti nell'acqua, meglio pensarci prima e verificare la durezza dell'acqua. Tra l'altro si preservano anche lavatrice e lavastoviglie.

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